Tanta paura e tanta angoscia, in questi mesi.
Non serve descriverla tanto:
ognuno di noi ne è stato preso, colpito, afferrato,
in tanti modi e forme diverse.
Paura che ancora rimane:
come sarà il mondo dei prossimi giorni, mesi, anni?
Sarà possibile tornare a contatti, relazioni vere e profonde,
fatte di corpo, respiri, gesti?
O gli altri saranno sempre, prima di tutto,
minaccia di malattia e contagio?
E poi, forse, la domanda che in coscienza turba di più:
non rischio di essere io portatore di male per altri?
Dall’altra parte, sorge nel cuore
e si fa strada con forza un desiderio grande: tornare a rivedersi.
Se non ancora stringersi la mano, potersi sorridere.
Se non ancora abbracciarsi, guardarsi negli occhi.
Se non ancora spalla a spalla e fianco a fianco, insieme nello stesso luogo.
Ripartire insieme: non da uno schermo, ma da un volto.
Tanti volti.
Volti provati dalle stesse fatiche
e segnati dalle stesse domande e dagli stessi desideri.
Volti amici, che con il loro solo esserci, essere lì, con te,
danno forza e infondono coraggio.
Stiamo lavorando, con il consiglio pastorale e coinvolgendo tante persone,
perché domenica prossima possiamo tornare a celebrare insieme.
Perché i nostri volti manifestino il volto del Signore.
Perché possiamo tornare ad ascoltare insieme la sua voce.
Perché possiamo affidare a lui paure e angosce, desideri e speranze.
Perché possiamo tornare a spezzare il suo pane.
E perché tutto questo possa avvenire come una festa
e non con la paura nel cuore.
Con l’attenzione che giustamente occorre,
ma senza che l’ansia ci spaventi.
Come un incontro vero,
con chi amiamo e con chi ci ama.
Stiamo lavorando:
chi doveva (autorità e esperti)
ci ha dato tutti gli strumenti
perché tutto possa avvenire in sicurezza.
Ancora di più: con gioia.
Stiamo lavorando,
per cercare la soluzione migliore,
perché ci sia posto per tutti,
e nessuno debba sentirsi timoroso o inquieto.
Stiamo lavorando:
appena possibile, verso metà settimana,
tutto soppesato e pensato,
condivideremo scelte e attenzioni.
Nella speranza e nel desiderio
che da domenica il Signore,
che ci è stato vicino in tanti modi in questi giorni faticosi,
possa di nuovo incontrarci
nella comunità radunata
e nel pane donato e condiviso.
Per oggi, ci basta la sua Parola:
“Amatevi!”
Sono d ‘ accordo: con tutte le accortezze e nel rispetto di quanto indicatoci per la nostra ed altrui sicurezza , ormai e’ arrivato il tempo di ritrovarci .
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