Silenzio.
Durante questo periodo particolare ho avuto la fortuna, la grazia di potermi recare tutte le domeniche in chiesa. La preghiera personale o condivisa con i pochi presenti (sempre a distanza!), è stata sicuramente particolare, ma la cosa più penetrante è stato il silenzio. Silenzio all’interno ma anche all’esterno della chiesa. Silenzio quasi assoluto all’inizio della chiusura, durante la quaresima, e poi alleggerito dal cinguettio degli uccelli. Silenzio pesante per le tante sofferenze che sottendeva, ma allo stesso tempo capace di avvicinamento a Dio, sentendo quasi il Signore accanto a te, seduto poco più in là.
Il fumo che dal turibolo si innalzava fino ad avvolgere, quasi accarezzandolo il Cristo crocefisso, durante la quaresima, e poi il cero durante il tempo pasquale, era quasi una forma vivente di presenza umana, di comunità che tentava di avvicinarsi a Dio per abbracciarlo, per stringerlo a sé, per cercare l’amico di cui hai bisogno.
E poi di nuovo il silenzio.
(Antonio)