
A che punto è la notte?
È il tempo delle lampade
quelle accese
su questa nostra terra
respirando insieme
con gli occhi aperti
in attesa
A che punto è la notte?
È il tempo del silenzio
che nasce nel cuore
in un mondo che ricerca
correndo ovunque
con i piedi stanchi
in attesa
A che punto è la notte?
È il tempo della speranza
che attende il fuoco
su una terra fredda
e giungerà per tutti
sulle mani vuote
in attesa
A che punto è la notte?
È il tempo verso il Giorno
la luce vera
nel mezzo della notte
quando nessuno sa ancora
ma improvvisa viene
per tutti!
Siamo entrati da qualche giorno nel tempo dell’Avvento: tempo di attesa, di speranza, di gioia. Parole che quest’anno assumono colori completamente nuovi, attesa viva di un mondo diverso, desiderio di ricostruire e ripartire, speranza di relazioni fatte di respiri, volti, contatti.
Per ravvivare attese, desideri, speranze cerchiamo di tenere un po’ più aggiornate queste pagine: piccole proposte per grandi e piccoli, perché Colui che Viene non ci passi accanto senza che ce ne accorgiamo.
In questo periodo tutti , e giustamente, siamo attenti a cosa si possa fare: se possiamo andare fuori Comune, quale autocertificazione portare, l’orario del coprifuoco , in quale orario celebrare la Messa della Vigilia di Natale, se potremo fare shopping e trovare regali o altro…Ma facciamo fatica a ‘ vedere ‘ veramente quello che ci accade intorno. Solitudine , dolore, vuoto, povertà morale ed economica a fatica arrivano ai nostri occhi, al nostro cuore .
La solitudine degli anziani a Natale è un falso problema, chi è solo lo è anche gli altri giorni, ogni giorno.
La povertà grida, nelle persone che dormono nei cartoni , anche qui a Parma , in stazione piuttosto che sotto i ponti.
La povertà dei giovani che ogni sabato pomeriggio fanno rissa in centro.,quegli stessi giovani a cui da quasi un anno è negatala possibilità di andare a scuola , perchè si è incapaci di garantire loro l’accesso alla cultura ed all’istruzione in modo sicuro.,.
La povertà e la difficoltà di chi il lavoro lo ha perso o comunque non gli permette di mantenersi e mantenere la famiglia, a causa del Covid
La solitudine dei disabili e delle loro famiglie , che con le chiusure dei centri si sono trovate sole di fronte alla difficoltà del gestire ogni giorno, con dignità i loro congiunti disabili.
Il dolore di chi ha perso una persona cara senza averla potuta nè assistere nè salutare.
Il fortissimo bisogno di trovare luoghi di silenzio dentro di noi e riuscire ad accendere quella lampada che sconfigge la notte e ci accompagna nel cammino dell’Avvento , per poter finalmente guardare e vedere oltre la coltre di falsi bisogni , il volto di un Bambino che con la sua venuta ha sconvolto il mondo!
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